XÁOS 
GIORNALE DI CONFINE 

SPAZIO ON LINE
DI CAOTICA VARIETÀ
DELLE TESTIMONIANZE UMANE
     
 

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XAOS. I GIARDINI |

NASCITA DI UN GIARDINO SENZA MELE.
Da Xáos Giornale di confine ai Giardini di Xáos

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Nel tempo dell'uomo in transito fra transizione digitale, ecologica ed energetica / noi / transitiamo in giardino;

prendono forma i "Giardini Xaos", coltivati e piantumati dal tempo. Un giardino botanico, un laboratorio di ricerca; una pubblicazione sperimentale affissa sugli alberi, incisa sulle pietre, disegnata sulle foglie per una immagine del contemporaneo in natura. L'architettura interdisciplinare che ha dato forma e senso a Xaos. Giornale di confine viene traslata in Natura con l'intento di dar vita ad un giardino plurale, ad uno spazio polifunzionale all'aperto dove le "caotiche varietà delle testimonianze umane", tra sentieri di antiche biodiverità, si incontrano interagendo con lo spazio che le ospita per dar forma ad altri spazi, altri modi di abitare la Natura.

::: In assenza di mele, la Crònistoria di un giardino

 


XAOS . NOTE APPUNTI LETTURE


IN ORDINE SPARSO
Appunti, letture, interviste, dall'Archivio di Xaos. Giornalediconfine

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LA LOTTERIA DI BABELE
Appunti filosofici su caso e fortuna nella società della comunicazione
di Andrea Tagliapietra

(...) La Biblioteca di Babele è l'ologramma, l'orizzonte della comunicazione totale: «tutto ciò ch'è dato di esprimere, in tutte le lingue» recita il bibliotecario. Borges, da buon neoplatonico, afferma l'assioma per cui «la Biblioteca esiste ab aeterno». Eppure, se noi riuscissimo ad immaginare la creazione di questa biblioteca, il suo farsi e il suo divenire nel tempo, ecco allora che la lettura dell'altro racconto di Borges, La lotteria a Babilonia, parrebbe, a suo modo, fatale. Vi si descrive, infatti, «un paese vertiginoso, dove la lotteria è parte principale della realtà» (Borges 1941, p. 56). Un luogo in cui «il numero dei sorteggi è infinito», «nessuna decisione è finale» e «tutte si ramificano in altre». Babilonia è la preistoria di Babele, il "prologo in terra" dell'universale biblioteca dei segni, nient'altro che «un infinito gioco d'azzardo» (Borges 1941, p. 62)
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LETTERA A SAUL STEINBERG

L'arte, il disegno, lo specchio e il suo doppio. Un'intervista impossibile per un ritratto inusuale d'autore.
di Nicola Marotta

(...) Ma quale arte, artista sì, arte è sempre stata lì, nello spazio tempo, e può essere raccolta, da chi è in grado di estrarla, come la favola della spada nella roccia; è lì nei libri, nella vita, nelle opere del passato: è un'aura, che va raccolta; l'artista la rende solo visibile, la espone attraverso la sua mediazione.
Ed è pronta a prendere altre forme, altre identità, con l'evolversi dei tempi, pur rimanendo se stessa.

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ESSERE AL MONDO
Nuove relazioni e antiche prossimità
di Massimo Donà

(...) Un’occasione per riflettere intorno alla nuova forma-mondo; quella che siamo destinati a sperimentare ogni giorno e in ogni luogo della nostra sempre comune esistenza. Ma non tanto nell’incombere di una questione mondiale sempre più complessa e spaesante, quanto piuttosto in ogni spazio o riposto anfratto della nostra solo apparentemente banale quotidianità

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L'attualità di un archivio

SPAZIDELCONTEMPORANEO

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 "Ma tu ... dove abiti?"

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"È opinione diffusa che la comunicazione abbia a suo fondamento la comunità. Si sosterrà l'opposta tesi che è la comunicazione che fonda la comunità"

Vincenzo Vitiello, "Phonè kaì schêma, dal gesto vocale alla verità della comunicazione", (spazidelcontemporaneo)


L'ARCHIVIO. SPAZIDELCONTEMPORANEO

FILOSOFIA, ARTE
COMUNICA-
ZIONE,


(...) Insomma, là dove verità e menzogna sembrano sempre più pericolosamente equivalersi, là dove persuasione e retorica ormai si confondono, là dove l'immagine s'è rivelata un mezzo potentissimo di persuasione occulta, v'è ancora spazio per un'immagine 'di verità', ossia per la verità dell'immagine ?

Massimo Donà, "Filosofia, arte, comunicazione", (spazidelcontemporaneo)

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MA CHE NE È DELLA VERITÀ?

(..) Comunicazione e immagine indicano due fondamentali dimensioni della società contemporanea. La nostra è una società dell'immagine attraversata da sistemi complessi e articolati di comunicazione. Ogni evento viene trasformato in immagine e come tale comunicato. L'evento, attraverso la comunicazione, diviene immagine nel suo stesso accadere (per cui l'immagine di sé è parte integrante dell'evento); la comunicazione tende a divenire sempre più immagine.
Ma che ne è della verità?

Sebastiano Ghisu,"La Luna e il dito", (spazidelcontemporaneo)
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DISABITARE LO SPAZIO

(...) L'aria, lo spazio.
Guerre sempre più apofaniche, dall'alto. 'Spazio aereo'.
'Drones' (guerre stellari, di lucas o di reagan e certo di nessuno). L'aereo robot o mentale, vuoto, di benjamin e di wellesarkadin.
La macchina da presa senza l'uomo.


Enrico Ghezzi, "Disabitare lo spazio", (spazidelcontemporaneo)

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DERIVE DELLA CITTÀ

L'espressione “derive della città” esprime in un certo senso il nostro sconcerto di fronte a fenomeni che attraversano il mondo urbano e che mettono a dura prova i nostri concetti di città o almeno quei concetti che riteniamo costitutivi della città come: l'interazione tra gli uomini, le relazioni di prossimità tra gli uomini e i luoghi, i sistemi di solidarietà, la mediazione sociale tra gli individui e non l'individualismo, ecc.

Giovanni Maciocco,"Derive della città, i dilemmi del progetto", (spazidelcontemporaneo)
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ADAMO DOVE SEI?

(...) “Siamo nomadi anche dove costruiamo le mura”

perché in realtà Adamo non può trovare quiete in nessun dove e non può nemmeno rispondere alla questione del donde e del verso dove - come diceva Heidegger -
il donde e il verso dove gli vengono preclusi proprio dalla sua irrequietezza di essere costitutivamente in cammino sicchè il donde è sempre una questione di nostalgia, qualcosa che si è perduto senza che lo si sia mai avuto davvero /
e il verso dove è un mistero, un enigma, un desiderio che non trova risposta
perché l’uomo è la domanda, non la risposta.


Carlo Sini, "Abitare gli intra mundia", (spazidelcontemporaneo)

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CIBO [è] CULTURA

Note sul concetto di Cultura Alimentare
di Rosalia Cavalieri

(...) Il cibo dunque è cultura perché non ci limitiamo a ingerirlo ma lo progettiamo, lo produciamo, lo trasformiamo, lo modifichiamo secondo il nostro gusto, il nostro piacere e le nostre esigenze, lo pensiamo, arricchendolo di attributi simbolici, trasformando così anche il mondo circostante

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POTENZE
DELLA FINZIONE


La Filosofia e Pessoa
di Fabio Treppiedi

Il titolo e il sottotitolo di questo saggio stanno ad indicare innanzitutto quanto esso non nasca soltanto come contributo critico su un poeta redatto con gli strumenti della filosofia, ma anche e soprattutto come un’interrogazione della filosofia stessa a partire da Pessoa.

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QUALE BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO?

L' Idiota di Dostoevskij e un difficile enigma
di Andrea Oppo

La Bellezza salverà il mondo? il Mondo salverà la Bellezza?

 
 
 

L'
ESISTENZA
DI TROPPO


Jean-Paul Sartre e il romanzo della nausea esistenziale
di Stefano Scrima

Dopo Nietzsche l’uomo contemporaneo acquisì suo malgrado coscienza della fragilità del terreno; il sentimento di vuoto che mina l’esistenza, il nichilismo, penetrò nelle trame della quotidianità ancor prima che nelle pagine di trattati filosofici, romanzi e poesie.

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ULTIMI
INCONTRI CON LE SIRENE


Franz Kafka e il racconto omerico
di Francesca Gruppi

Dall'antichità ai giorni nostri l'episodio di Odisseo e le Sirene è stato interrogato, allegorizzato, riscritto, caricato di infiniti e opposti sensi. (...) Ma scandagliando questa lunga vicenda vale la pena di indugiare su una data: l'anno 1917, quando il genio di Franz Kafka si appropria del racconto omerico, gettando lo sguardo nell'abisso spalancato dall'enigma di quel canto e dallìesperienza insondabile di Odisseo

 
         
 

 

Xáos Giornale di confine
spazio di caotica varietà delle testimonianze umane


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NOTE DA ARCHIVIO
Reg. Tribunale di Sassari n. 381/2001 - 08/05/2001

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[L'ALMANACCO DELLA CRUDELTÀ]

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